Abstract
Un involucro di plastica può sembrare un elemento secondario. Ma nel mondo del diritto alimentare rappresenta molto di più: una promessa di sicurezza, un vincolo normativo, un’opportunità di branding. È su questi materiali, noti come MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti), che oggi si gioca una parte fondamentale della fiducia dei consumatori, della conformità normativa e della sostenibilità ambientale.
Con il nuovo Regolamento (UE) 2025/351, la Commissione europea interviene in modo deciso, aggiornando un settore che da anni richiedeva un riordino organico. Ma cosa cambia davvero? E cosa devono sapere produttori, importatori, distributori e innovatori della food tech?
MOCA in plastica: un cambiamento necessario
Nel settore alimentare, i componenti in plastica non sono mai un dettaglio. Che si tratti di bottiglie, pellicole o rivestimenti interni, ogni materiale destinato a venire a contatto con gli alimenti deve rispondere a un imperativo fondamentale: garantire la sicurezza.
Negli ultimi anni, nuove esigenze ambientali, tecnologiche e normative hanno reso necessario un aggiornamento profondo della regolamentazione europea in materia.
Il Regolamento (UE) 2025/351, pubblicato il 21 febbraio 2025, rappresenta l’intervento normativo più significativo degli ultimi dieci anni sui MOCA. Il suo obiettivo è duplice: da un lato, rafforzare la tutela della salute pubblica; dall’altro, armonizzare i requisiti tecnici lungo tutta la filiera alimentare. Il tutto in un’ottica coerente con il Green Deal europeo e con il principio di One Health, che connette la salute umana, animale e ambientale.
Le nuove regole: cosa cambia con il Regolamento (UE) 2025/351
Il nuovo Regolamento modifica in modo sostanziale tre testi normativi fondamentali:
- il Regolamento (UE) n. 10/2011 sui materiali e oggetti in plastica,
- il Regolamento (UE) 2022/1616 sulla plastica riciclata (che abroga il regolamento CE n. 282/2008),
- il Regolamento (CE) 2023/2006 sulle buone pratiche di fabbricazione.
Le principali novità introdotte riguardano:
- Nuovi criteri per la classificazione delle sostanze, in coerenza con il Reg. (CE) 1907/2006 (REACH: Registration, Evaluation, Authorisation, and Restriction of Chemicals) e con la definizione di sostanze UVCB;
- Superamento del concetto di uso intenzionale: anche impurità, prodotti di reazione e sottoprodotti di degradazione rientrano ora nel perimetro normativo;
- Specifiche scientifiche EFSA vincolanti: purezza, tossicologia e identità chimica delle sostanze devono essere conformi alla Guida EFSA 2024;
- Indicazioni rafforzate per i materiali riciclati: in particolare, il PET riciclato potrà essere utilizzato solo se decontaminato mediante tecnologie validate e registrate.
Si tratta di un’evoluzione normativa che non è solo tecnica: chiama in causa una responsabilità più ampia dell’OSA (Operatore del Settore Alimentare), cui è affidato il compito di garantire la sicurezza lungo l’intera catena produttiva.
Sicurezza e trasparenza: cosa devono fare produttori, importatori e distributori
La filiera alimentare è oggi tenuta a operare secondo livelli di trasparenza documentale e tecnica senza precedenti.
La dichiarazione di conformità — obbligatoria per tutti i MOCA ai sensi dell’art. 16 del Reg. (CE) 1935/2004 — deve ora contenere:
- i dati identificativi completi dell’operatore,
- l’elenco delle sostanze impiegate,
- i riferimenti normativi e scientifici (inclusi i pareri EFSA pertinenti),
- la conferma del rispetto dei limiti di migrazione globale e specifica.
A supporto dell’applicazione del Regolamento, il Piano Nazionale di Controllo MOCA 2023–2027 ha stabilito le priorità operative per le autorità sanitarie territoriali: controlli sugli stabilimenti, campionamenti, analisi di migrazione. La relazione 2023 ha registrato oltre 1.700 ispezioni, con un’attenzione crescente ai materiali innovativi e ai prodotti importati da Paesi terzi.
La cronaca recente dimostra quanto la gestione delle sostanze chimiche possa avere implicazioni non solo normative, ma anche economiche e reputazionali. Basti ricordare il caso dei cosiddetti “forever chemicals (PFAS)”, che ha portato colossi come DuPont a risarcire centinaia di milioni di dollari negli Stati Uniti per danni ambientali e sanitari legati all’uso di queste sostanze persistenti (Three major chemical companies agree to pay $875m to New Jersey over Pfas claims, The Guardian). Una vicenda, reso noto al grande pubblico anche dal film Cattive acque (Dark Waters, 2019), sottolinea come i materiali a contatto con gli alimenti non debbano mai essere considerati una questione meramente tecnica, ma un nodo strategico che può incidere direttamente sulla credibilità e sulla sostenibilità delle imprese.
MOCA e reputazione aziendale: un’opportunità per distinguersi
La nuova normativa impone un importante impegno di compliance, ma rappresenta anche un’occasione strategica per rafforzare la propria reputazione.
Le imprese che adottano:
- materiali a basso impatto ambientale,
- certificazioni volontarie (UNI EN 1186, ISO 22000),
- strumenti di etichettatura proattiva,
possono valorizzare concretamente la propria adesione ai principi ESG e alla responsabilità sociale d’impresa. Si tratta di un asset essenziale per chi opera nella GDO, per l’export e per il dialogo con i consumatori più consapevoli.
Per un approfondimento sulle strategie legate all’etichetta, si veda l’articolo: Oltre il QUID: come un’etichetta alimentare precisa protegge l’azienda e ispira fiducia.
Oltre la plastica: verso un nuovo ecosistema normativo
Il Regolamento (UE) 2025/351 è un tassello fondamentale, ma non esaurisce il discorso. Il quadro europeo si estende anche a:
- materiali non plastici (carta, cartone, gomma, inchiostri, vetro),
- MOCA attivi e intelligenti (Reg. CE 450/2009),
- MOCA riciclati, con focus sulla sicurezza e sulle tecnologie di decontaminazione,
- sostanze biocide e contaminanti.
Su questi aspetti, il lavoro dell’EFSA è centrale: il gruppo di esperti scientifici sui materiali a contatto con gli alimenti (FCM) valuta i rischi, stabilisce priorità e fornisce consulenza scientifica alla Commissione europea. La Guida EFSA 2024 definisce i criteri di ammissibilità e i dati da includere nei dossier per l’autorizzazione di nuove sostanze o processi.
Per un approfondimento specifico su plastiche riciclate, materiali attivi e intelligenti, e procedura EFSA, si veda l’articolo MOCA oltre la plastica: riciclo, innovazione e valutazioni EFSA.
Il Regolamento (UE) 2025/351 segna quindi una svolta epocale nella disciplina dei MOCA in plastica: si tratta di cambiare paradigma. La sfida è duplice: tecnica e reputazionale. E, come spesso accade, proprio lì dove si moltiplicano gli obblighi, si aprono le migliori opportunità per distinguersi.
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Data di pubblicazione: 17 Agosto 2025
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