Franchising difforme: avviata mediazione per tutelare l’affiliato

Una società commerciale con rete in affiliazione ha richiesto assistenza legale dopo essere rimasta coinvolta in una vicenda contrattuale fortemente pregiudizievole. In fase precontrattuale, la controparte aveva presentato un modello di affiliazione articolato, fondato su un network strutturato, strumenti gestionali digitali, formazione specialistica e un piano marketing coordinato. Tuttavia, all’atto pratico, il cliente ha riscontrato l’assenza di informazioni obbligatorie, tra cui la reale consistenza della rete e l’esistenza di controversie pregresse. L’esecuzione del contratto si è rivelata altresì carente: il software promesso non è mai stato fornito, la formazione risultava generica, e l’assistenza promozionale si è rivelata inadeguata. Il rapporto si è rivelato, nella sostanza, una mera fornitura di beni, priva degli elementi organizzativi e strutturali tipici di un contratto di affiliazione commerciale, in evidente scostamento rispetto al modello prospettato in fase precontrattuale.

Lo Studio ha effettuato una verifica puntuale del quadro contrattuale e precontrattuale, riscontrando violazioni della normativa sul franchising, omissioni rilevanti e gravi inadempimenti esecutivi. Alla luce degli elementi emersi, è stata predisposta una domanda di mediazione obbligatoria presso un organismo territorialmente competente, finalizzata a prevenire un contenzioso e favorire una cessazione ordinata del rapporto. La domanda è stata articolata valorizzando sia i profili giuridici (tra cui l’inefficacia della clausola di foro esclusivo), sia gli elementi fattuali che evidenziano la sproporzione tra quanto promesso e quanto effettivamente realizzato. La strategia ha privilegiato una gestione flessibile del conflitto, mantenendo aperta la possibilità di ricorrere al giudizio qualora non si raggiunga un’intesa soddisfacente.

Team: A. Canella, C. Martinez Di Leo