Abstract
Con Disegni+ e Brevetti+, lo Stato offre alle PMI italiane contributi a fondo perduto fino a 140.000 euro per trasformare creatività e innovazione in vantaggi competitivi concreti. Dai prototipi al packaging, dall’ingegnerizzazione alla sostenibilità, questi bandi rappresentano un’occasione strategica per valorizzare disegni industriali e brevetti già registrati. Ma il tempo è limitato e la procedura richiede preparazione: bastano pochi minuti perché i fondi si esauriscano. In questa guida pratica analizziamo requisiti, spese ammissibili, modalità operative e strategie per massimizzare l’impatto dei finanziamenti. Perché brevettare non basta: serve una visione d’impresa capace di integrare i bandi in un percorso di crescita reale.
Lo Stato finanzia il design: il bando Disegni+
Oggi, il design non è solo estetica: è una leva competitiva capace di comunicare valore, differenziarsi dai concorrenti e posizionarsi strategicamente sul mercato.
Il bando Disegni+, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e gestito da Unioncamere, nasce per aiutare le PMI italiane a trasformare disegni e modelli industriali (registrati) in veri asset economici.
L’incentivo prevede un contributo a fondo perduto fino all’80% delle spese ammissibili (85% per le imprese con certificazione di parità di genere), fino a un massimo di 60.000 euro su un investimento complessivo di 75.000 euro.
Tra le attività finanziabili:
- Prototipi e stampi industriali, fondamentali per passare dall’idea al prodotto fisico e avviare la produzione in serie.
- Consulenze specialistiche (tecniche, legali o strategiche), per guidare le scelte operative e tutelare gli asset immateriali.
- Packaging, inteso non come semplice confezione ma come strumento strategico di branding. Un buon packaging racconta il prodotto, ne riflette i valori e ne potenzia la riconoscibilità, unendo estetica, funzionalità e coerenza comunicativa (vedi anche “Look-Alike e packaging: proteggere il design per difendersi dalla concorrenza sleale” di P. Lo Monaco).
- Sostenibilità, attraverso interventi volti a ridurre l’impatto ambientale e rispondere alla crescente domanda di mercato per soluzioni green.
- Strategie di marketing e posizionamento, per trasformare il design in una componente integrata del racconto commerciale dell’impresa.
Completano il quadro:
- Analisi tecnico-economiche per l’accesso a nuovi mercati.
- Studio di materiali innovativi, in grado di migliorare performance, estetica e sostenibilità.
- Certificazioni, utili ad aumentare l’affidabilità del prodotto agli occhi di buyer e investitori.
Disegni+ non finanzia solo l’idea creativa, ma l’intero processo che trasforma il design in motore di crescita. Per le PMI significa proteggere l’innovazione, aumentare la visibilità e attrarre partner strategici. Quando integrato in una visione di medio periodo, il design può fare la differenza tra un prodotto ben fatto e un prodotto desiderato.
Brevetti+: dall’idea innovativa al mercato
Un’idea, per quanto brillante, resta sterile se non si traduce in valore concreto. È questa la logica che anima il bando Brevetti+, uno dei pochi strumenti pubblici realmente capaci di accompagnare le PMI italiane nel percorso più critico — e meno finanziato: quello che va dal deposito del brevetto alla sua industrializzazione e commercializzazione.
Il contributo, erogato a fondo perduto, copre fino all’80% delle spese ammissibili, per un massimo di 140.000 euro. È destinato a finanziare attività ad alto contenuto innovativo come:
- Prototipazione e ingegnerizzazione del prodotto;
- Analisi di mercato per verificarne la fattibilità commerciale;
- Trasferimento tecnologico e valorizzazione del brevetto tramite licenze;
- Collaborazioni con università o centri di ricerca, per accelerare l’applicazione industriale.
Possono candidarsi le PMI italiane, anche neocostituite, che siano titolari o licenziatarie esclusive di un brevetto per invenzione industriale. È ammessa anche la sola domanda di brevetto (nazionale, europea o internazionale), purché corredata da rapporto di ricerca con esito non negativo.
L’incentivo è ancora più vantaggioso in presenza di co-titolarità con enti pubblici di ricerca o di certificazioni di parità di genere, che incrementano l’intensità del contributo. Un segnale chiaro della volontà istituzionale di sostenere modelli di innovazione inclusiva e collaborativa.
Ma attenzione: brevettare non basta. Molte imprese si fermano alla tutela formale, senza sviluppare strumenti — né strategici né finanziari — per tradurre l’invenzione in un vantaggio competitivo. È qui che Brevetti+ dimostra il suo valore: non premia solo l’ingegno, ma ne favorisce l’uso industriale, economico e sistemico.
Accesso ai fondi: come evitare errori e accelerare l’istruttoria
Partecipare ai bandi Disegni+ e Brevetti+ richiede attenzione ai dettagli, tempismo e precisione operativa. Non basta avere un’idea valida: serve anche una strategia impeccabile nella fase di candidatura.
Per prima cosa, è fondamentale sapere che la registrazione del brevetto o del disegno/modello è un requisito obbligatorio per accedere al contributo. Tuttavia, non è una spesa finanziabile. Deve quindi essere già avviata o completata prima della presentazione della domanda, poiché costituisce la base legale su cui costruire il progetto di valorizzazione.
Un altro punto cruciale riguarda le tempistiche delle spese: devono essere sostenute solo dopo la presentazione della domanda. Qualsiasi costo anticipato o non riconducibile al progetto può compromettere la rendicontazione e bloccare l’erogazione del contributo. Per questo, la precisione documentale è importante quanto la qualità dell’idea progettuale.
L’invio della domanda avviene esclusivamente online, tramite il portale dedicato di Invitalia, soggetto gestore della misura. Il bando segue una logica “a sportello”: le richieste vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo, fino all’esaurimento dei fondi disponibili.
E qui entra in gioco la variabile tempo: ogni secondo conta. Le precedenti edizioni dimostrano che i fondi possono esaurirsi nel giro di poche ore, o addirittura minuti. È quindi indispensabile predisporre una procedura ben organizzata:
- effettuare un test anticipato della piattaforma, ove possibile;
- preparare in anticipo tutta la documentazione completa;
- coinvolgere più operatori specializzati, per gestire con efficienza l’invio in tempo reale e minimizzare gli errori (approfondisci: Come accedere ai fondi pubblici: dai bandi al “fondo perduto” – Canella Camaiora).
Una volta inviata, la domanda viene esaminata entro 180 giorni. In caso di esito positivo, il contributo viene erogato a rendicontazione, ovvero solo dopo che le spese sono state effettivamente sostenute e documentate.
Tuttavia, anche una domanda perfetta non basta se manca la visione. I fondi pubblici, da soli, non generano valore: serve un progetto strategico capace di integrare questi strumenti in un percorso di crescita solido e coerente. Come fare? Lo scopriamo nel prossimo capitolo.
© Canella Camaiora S.t.A. S.r.l. - Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: 14 Luglio 2025
È consentita la riproduzione testuale dell’articolo, anche a fini commerciali, nei limiti del 15% della sua totalità a condizione che venga indicata chiaramente la fonte. In caso di riproduzione online, deve essere inserito un link all’articolo originale. La riproduzione o la parafrasi non autorizzata e senza indicazione della fonte sarà perseguita legalmente.

Nicola Rossi
CEO di Fortitudo Finance® ed esperto di finanza agevolata.